La chiesa moderna, edificata nei primi anni 50, si innesta a quella medievale mediante un arco di trionfo che taglia la parete della navata laterale di destra dell’edificio più antico. Quest’ultimo, che va così ad assumere quasi l’aspetto di transetto, è certamente degno di nota. Dopo i lavori di restauro eseguiti nel 1951 dalla Soprintendenza ai Monumenti di Roma, la chiesa attualmente si presenta nella tipica forma basilicale a tre navate, scandite all’interno da due file di colonne. .
Cinque arcate dalla controfacciata raggiungono la zona absidale che è sormontata da un rosone. Le colonne presentano caratteri molti diversi l’una dall’altra, per cui è facile supporre che si tratti di materiale di spoglio proveniente da edifici del medio e tardo impero. A circa 60 cm sotto l’attuale piano di calpestio, sono stati rinvenuti e recuperati frammenti di pavimento cosmatesco.
La facciata presenta chiari e visibili rimaneggiamenti che, nel corso del tempo, ne hanno cambiato l’assetto originario. Due ingressi, uno maggiore e l’altro più piccolo, danno rispettivamente nella navata centrale e in quella laterale di destra. A causa della mancanza di notizie storiche, antecedenti al 1492, anno in cui la chiesa fu restaurata in alcuni punti, è difficile stabilire con esattezza il periodo della sua fondazione, che comunque viene individuato e collocato intorno al Mille.